Rarities

Il metodo Stocker

Ogni anno, gli appassionati attendono trepidanti l’uscita dei vini rari di Terlano, chiedendosi a quale vitigno toccherà questa volta. Ma soprattutto ci si chiede quanti anni quel vino è già maturato sui lieviti fini. La risposta è contenuta nel metodo d’invecchiamento utilizzato per queste rarità, detto anche “metodo Stocker”.

Tutto ebbe inizio quando Sebastian Stocker, ex enologo della cantina di Terlano, decise di imitare l’esempio dei colleghi francesi e cominciò far maturare più a lungo i vini sui lieviti fini.
Oggi, le annate migliori scelte per le „rarità” si fanno prima affinare in botti di rovere per un anno, dopodiché si travasano in piccoli fusti d’acciaio da 2.500 litri, dove rimangono da 10 a 30 anni, avendo così tutto il tempo per sviluppare sui lieviti fini tutti i loro aromi e la loro struttura complessa.
Quando l’enologo ritiene che abbiano raggiunto il grado ideale d’armonia ed equilibrio, questi vini vengono imbottigliati, e fatti invecchiare per altri 4-5 anni prima di essere pronti per la mescita.
Attualmente, con questo metodo stanno invecchiando in fusti d’acciaio 16 annate, che risalgono fino al 1979. Il novero dei vitigni comprende il Pinot bianco, lo Chardonnay, il Sauvignon blanc e l’uvaggio Terlaner. Ogni anno, si rendono disponibili circa 3.330 bottiglie di vini rari.